Viviamo immersi nelle relazioni: a casa, al lavoro e nei momenti di svago.

Le relazioni determinano in modo significativo gran parte del nostro benessere e quando sono difficili generano in noi malessere e fatica.

E quando la nostra professione è incentrata in modo significativo sulla relazione, sia che ci occupiamo di relazione d’aiuto, sia che l’altro – fornitore o cliente – sia al centro delle nostre operazioni quotidiane, dedicare del tempo a comprendere come stare bene all’interno di questi scambi relazionali, come viverli al meglio, diventa essenziale.

Ma come possiamo farlo?

Rimettersi al centro dell’osservazione

L’equilibrio e il benessere di ogni donna e uomo, l’efficacia di ogni professionista possono essere sostenuti e incrementati grazie a momenti dedicati alla riflessione e al confronto. Appuntamenti di formazione continua, di supervisione, dove approfondire dinamiche e problemi, dare e ricevere supporto e scambiare feedback.

La supervisione di gruppo è un importante appuntamento che aiuta ogni professionista a mettersi a confronto con colleghi provenienti da esperienze varie e da diversi settori, un valido e fruttuoso scambio per ampliare punti di vista, comprensioni e per trovare soluzioni diverse e possibili.

Oltre che portare un miglioramento nella qualità del proprio agire professionale quotidiano, la supervisione di gruppo è anche un aiuto per prevenire lo stress che alcune professioni possono generare.

Infatti, mentre durante la quotidianità professionale, l’attenzione viene rivolta soprattutto al cliente, l’obiettivo principale del momento di supervisione di gruppo è invece il miglioramento del benessere del professionista stesso e della sua competenza professionale, garantendo a lui o a lei uno spazio dedicato e riservato ove far emergere e condividere le difficoltà incontrate e gli aspetti emotivi e cognitivi che il proprio lavoro di relazione con l’altro genera.

Questa attenzione produce un circolo virtuoso poiché più il professionista ha l’opportunità di dedicarsi al proprio benessere, di rimuovere gli ostacoli che incontra nel suo lavoro, più potrà portare una qualità creativa e matura nel proprio lavoro offrendola ai clienti con cui si trova ad interagire.

La supervisione di gruppo come strumento di empowerment

Dall’esperienza del singolo, condivisa in gruppo, è possibile apprendere ed elaborare modalità nuove e più funzionali di gestione delle situazioni narrate attraverso il miglioramento ed adeguamento delle azioni quotidiane a partire dalle esperienze vissute e dalle sensazioni percepite e comprendendo come usare al meglio le proprie risorse.

La supervisione di gruppo può essere quindi assimilata ad uno strumento di empowerment[1], in grado non solo di sostenereil professionista, ma anche di promuoverne la creatività e resilienza stimolando una personale risoluzione delle situazioni problematiche, che possono sorgere nell’ambiente lavorativo.

 

[1]Con il termine empowerment viene indicato un processo di crescita, sia dell’individuo sia del gruppo, basato sull’incremento della stima di sé, dell’autoefficacia e dell’autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare l’individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale.